Source A :
[sans titre] - dans - Antonia Bembo - Ercole amante [Acte IV, 5] - partition, ms autographe
(1707), p. [30-34] - F-Pn/ Rés Vm4 10
Code source :
ABe.01.ch
Type de source :
originale
Description de la source :
GIUNONE - Dunque del mio potere - Diffiderai tu solo ?
HILLO - Diva a che viver più chi vive al duolo ? - Ma pure ossequioso - Ti chieggio
umil perdono, - Che quantunque penoso, - Grato il viver mi fia poich'è tuo dono.
GIUNONE - Non lice a voi mortali - Del destin preveder gl'alti decreti - Quanto più
strani tanto più secreti (1). - Quindi è che nel mirare - De' futuri nascosti
- I preludi talvolta al fine opposti; - Spesso ciechi lasciate - Con i vostri giudizi
infermi, e monchi, - Che d'ignote venture - Disperata ignoranza il fil vi tronchi.
- Ma s'a scorger giungeste - In quegli inesplicabili volumi - Scritti in zaffiri a
lettere di stelle; - Sovente admirareste (2) - Esser in lor prefisso, - Ch'inaridisca
a lente piogge un prato - E lo renda fecondo - Di Sirio, e d'Aquilon l'orrido (3)
fiato; - Che resti in picciol stagno - D'un Giasone, e d'un Tisi il legno absorto,
- Ch'a naufraggi (4) conduca aura tranquilla, - Et avversa tempesta al lieto porto.
- Vanne dunque, e pur spera e non t'annoi - Il dar più fede a me, ch'ai snesi
tuoi.
HILLO - Diva dovunque io sia - Non so se posi in cielo, o in mar (5) il piede, - Così
di sue fortune - Pur incerta sen va l'anima mia.
[Scendono sul palco Hyllo e Giunone e poi questa parte e rimonta al cielo nella sua
machina, nella quale i Zefiri invitati da essa formano la 5 danza.]
(1) Livret : segreti - (2) Id. : ammirareste - (3) Id. : arido - (4) Id. : Ch'ai naufragi
- (5) Id. : o in terra