Note sur le texte :
En ce qui concerne la ponctuation, presque toujours absente dans la source musicale,
nous avons repris celle du livret.
ERCOLE/ AMANTE./ Tragedia./ Representata per le Nozze DELLE MAESTÀ/ CHRISTIANISSIME./
LUIGI XIV/ E MARIA TERESA D'AUSTRIA. - Paris, [s.n.], 1662 - In-4, 79 p. - F-Pn/ YF-
1027
Il s'agit du même texte mis en musique par Francesco Cavalli en 1662 pour le
mariage de Louis XIV et Marie Thérèse d'Autriche. La version de Bembo, écrite
45 ans après, ne comporte pas le prologue, qui contient des références
explicites à cet événement. En ce qui concerne les 5 actes, Bembo suit
fidèlement le texte du livret. Les rares divergences entre le livret et la source
musicale sont signalées dans les fiches fragment.
Argument :
Livret, p. [2-5] : - Havendo Ercole soggiogata l'Eocalia, Hyllo figlio di lui, &
Iole figlia del vinto re Eutyro arsero di reciproco affetto, e non molto dopo innamoratosi
della medesima anche Ercole la chiese per moglie al di lei padre, che non consapevole
ancora dell'impegno di essa con Hyllo la promise, & informatone poi la negò, onde
il semideo offeso di ciò l'uccise, che però tanto più divenuta Iole avversa al rifiutato
amante, Venere come di lui amica, desiderosa di rendergliela propitia, e diffidando
poter per ciò disporre di Cupido a sua voglia, hà ricorso à gl'incanti, a ché Giuno
altretanto contraria studiosamente s'oppone, tra gli avvenimenti della qual gara avvistosi
Ercole della rivalità del figlio, & insospettito (benché a torto) che questi gl'insidiasse
alla vita, risolve di porlo a morte, ma sopraggiunta Deianira madre di lui, che per
ministero della fama era stata a tal luogo tratta dalla gelosia si frapone per salvarlo
senza però ottenere altro, che di accomunar' a se stessa un sì gran pericolo, onde
Iole non scorgendo a ciò altro riparo, si risolve di dare all'infuriato Eroe (purche
perdoni ad Hyllo) qualche speranza di piegarsi ad amarlo, ad intuito di che Ercole
sospendendo l'esecutione de suoi sdegni, manda (per assicurarsi dalla gelosia) il
figlio prigioniero in una torre sul mare, et ordina (per liberarsi dalle contrarietà)
che la moglie torni in Calidonia, quindi mostrandosi ogn'or più determinato, quando
non ottenga le bramate nozze, di vendicarsene atrocemente contro Hyllo, riduce Iole
alla necessità d'acconsentir più tosto a quelle, che di soffrir lo scempio di questi,
il quale ricevuta di ciò novella, si precipita avanti agli occhi della madre (che
andava per consolarlo) disperato nel mare, ma comparsa l'ombra d'Eutyro alla figlia,
e con più ragioni, e particolarmente con la già seguita sommersione d'Hyllo, dissuadendola
dal maritarsi con Ercole, vien suggerito alla gelosa moglie da Licco suo servo, che
con la veste lasciatagli già da Nesso centauro, havrebbe ella potuto annichilare nello
spirito del marito ogn'altro affetto ch'il suo; onde Iole più repugnante che mai di
maritarsi con Ercole, appigliandosi anch'essa a simile speranza, si carica di applicare
a suo tempo un tal rimedio, dal cui contatto cagionate poi nel semideo furiose smanie,
che lo portano a gettarsi nelle fiamme, si scuopre essere stato il di lui figlio salvato
in vita da Nettuno per opera di Giunone, dalla quale venendo appresso manifestato,
come Ercole in vece di ardersi era stato da Giove trasportato al Cielo, e quivi sposato
alla bellezza, e che così libero dalle passioni humane, consentendo egli al matrimonio
d'Hyllo, et Iole, haveva ottenuto alle sue felicità il consenso della medesima dea,
seguono parimente le nozze tra li due amanti.