Source A :
[sans titre] - dans - Antonia Bembo - Ercole amante [Acte IV, 7] - partition, ms autographe
(1707), p. [58-66] - F-Pn/ Rés Vm4 10
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ABe.01.co
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originale
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OMBRA D'EUTIRO - Che sacrifici ingrati ? - Che priegi (1) ingiuriosi ? - Che voti
obrobriosi ? - Porgonsi a me ? Così s'oltraggia Eutyro ? - Così fia, ch'a
sua voglia - Fredda insensibil ombra ognun mi creda ? - Farò ben, che s'avveda
- L'omicida ladron, s'ancor m'adiro ? - E se contro di lui - Odio, rabbia, e furor
più che mai spiro ? - Dunque chi del mio sangue - Fe' scempio ingiusto, del mio
sangue ancora - Far vorrà suo diletto ? Ah non fia mai: - E tu dar vita ai parti
- Di chi morte mi (2) die' (figlia) potrai ?
IOLE - Ben resistea l'avverso mio volere - D'Ercole alle preghiere, - E alla forza
di lui più fatta avrei - Resistenza invincibile, ma d'Hyllo, - D'Hyllo a te già
non men, ch'a me sì caro, - Che delle nostre offese - Non fu complice mai: -
Anzi che ne sofferse - Al par di noi con amorosa, e immensa - Compassione il duolo,
- D'Hyllo, ohimé, di lui solo - Il periglio immortale - M'astrinse a consentire
- All'aborrite nozze, - Com'unico riparo al suo morire: - Dunque perdona, o genitor,
l'intento - Di queste sacre pompe - Ch'Amor, che non ha legge - Ogni legge a sua voglia
o scioglie, o rompe.
OMBRA [D'EUTIRO] (3) - Tant'ha d'Eutyro il nudo spirto ancora - Invisibil possanza,
- Che neglette, e schernite - Le temerarie voglie - Del nemico fellone, - Saprà
salvare insieme - L'innocente garzone.
DEIANIRA - Oh dio dunque lasciate, - Ch'a me di chi v'offese offesa moglie - E di
chi tanto favorir bramate - Madre, ohimé, semiviva or sia concesso - D'accomunar
con voi l'aspre mie doglie. - Per conservarmi il figlio - Privarmi di marito, - O
di rimedio reo misero aborto, - O disperata speme! Hyllo è già morto
IOLE - Ohimé, che dì!
DEIANIRA - Sul più vicino scoglio - Della di lui prigion mentre attendevo, -
Che qualche picciol legno - Colà mi conducesse - A consolarlo almen col mio cordoglio,
- Lo vidi all'improvviso, ohimé, all'alto, - Cader nel mar d'un salto. - E se
non lo seguii; - Fu perché dal dolore (ahi, sopraffatta) - Caddi al suol tramortita,
- E per man degli astanti - Con mal saggia pietà quindi fui tratta.
OMBRA D'EUTIRO - Dunque a qual'altro fin, che per più strano - Mio spregio, e
scorno ? or di te far vorrai - Un esecrabil dono - Al barbaro inumano ? - Ch'altra
moglie trafigge, altra abbandona, - E nemmeno ai suoi figli empio pardona. - Deh con
giusto coraggio - Saggiamente pentita, - Rinuntia a un tanto error mentre io ritorno
- Del fumante Cocito all'aria impura - Alle sponde infocate - Per unire in congiura
- L'anime ch'il crudele a morte ha date: - E ben vedrai ch'invano io non prefissi
- Di sollevar contro di lui gl'abissi.
(1) Livret : prigei - (2) Id. : a me - (3) Partition : Ombra Deanira [sic]